Borghi d'Italia

Bosa: cosa vedere nel borgo più colorato della Sardegna

Bosa Lungofiume Temo e case colorate

Guida per visitare Bosa. Cosa vedere nel centro storico, sulle sponde del fiume Temo e le leggende che avvolgono il paese più colorato di tutta la costa nord occidentale dell’Isola. Scopriamo Bosa, uno dei Borghi più belli d’Italia. Siamo sulla costa nord occidentale della Sardegna in provincia di Oristano, a pochi chilometri da litorali incontaminati.

Indice

Scopri di più sulle spiagge più belle della costa ovest della Sardegna, dalle più conosciute e frequentate alle più selvagge.

Nonostante la vicinanza alla Riviera del Corallo e alla più famosa Alghero, Bosa rimane una meta meno turistica, infatti scoprirete che è frequentata soprattutto dagli abitanti locali. Ma è proprio in questa sua autenticità che risiede la sua bellezza.

Vicolo di  Bosa

Per raggiungere il borgo da Alghero si percorre una delle strade panoramiche più belle di tutta l’Isola. Specialmente se viaggiate in moto capirete perché!

Bosa Marina si trova alla foce del fiume Temo. Una curiosità su questo fiume è che si tratta dell’unico corso d’acqua navigabile di tutta la Sardegna. Insieme alle case e a qualche barchetta colorata, è uno degli spot fotografici più caratteristici di questa zona dell’Isola.

Scorcio del fiume Temo e le case del borgo di Bosa

La Bosa storica sorge sulle pendici del Colle di Serravalle ed è dominata dal Castello dei Malaspina.

Cosa vedere a Bosa nel centro storico: case colorate e Castello

Il centro storico di Bosa conserva tutto il fascino medievale infatti ha mantenuto il suo aspetto inalterato nei secoli.

Pensate che la parte più antica del paese risale al XIII secolo! Le sue case coloratissime, costruite tra piccole vie acciottolate, si inerpicano lungo il colle fino al Castello.

Cosa vedere a Bosa in Sardegna: le case coloratissime del centro storico

Passeggiate ammirando palazzi dalle facciate multicolore nelle silenziose vie e godetevi la tranquillità che regalano.

Castello dei Malaspina: orari

Avvolto da un’aurea di mistero, il Castello di Bosa detto Castello di Serravalle o Castello dei Malaspina, è caratterizzato da sette torri quadrate.

Veduta del Castello dei Malaspina

Fermatevi per qualche istante ad ammirare il panorama a perdita d’occhio che si staglia dalle mura perimetrali del Castello su tutto il territorio bosano e sulla valle del fiume Temo. Portate a casa qualche scatto notevole!

All’interno troverete una piccola chiesa, la chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos che conserva un ciclo di affreschi di scuola spagnola, tutti particolarmente belli, tra cui “L’incontro dei tre morti e dei tre vivi”.

L’opera rappresenta tre giovani Cavalieri che secondo la leggenda, nel corso di una cavalcata incontrano tre morti viventi che li ammonirono dicendo: “Ciò che sarete voi, noi siamo adesso. Chi si scorda di noi, scorda se stesso”. Un ammonimento per ricordare che la morte arriva per tutti, anche per i ricchi e per i potenti.

Per informazioni su giorni e orari di apertura, vi rimando a questo link: Castello di Bosa orari.

La leggenda del Castello di Bosa

Proprio il Castello di Bosa è avvolto da una leggenda che ha origini antiche ed è anche piuttosto macabra.

Si racconta che il geloso marchese Malaspina fece costruire un sottopassaggio che univa la Rocca alla Cattedrale del borgo in modo che la bella moglie potesse andare in chiesa al riparo da occhi indiscreti.

Un giorno in preda ad un raptus di gelosia, il marchese tagliò le dita delle mani alla consorte e le avvolse in un fazzoletto che mise in tasca.

Le dita però gli scivolarono via, così fu scoperto ed imprigionato. Da allora si narra che alcune rocce del Castello sarebbero le dita pietrificate della bella castellana.

Cosa vedere a Bosa sul Lungofiume: Museo delle Conce e Cattedrale

Spostiamoci lungo il fiume Temo. Poetica e molto romantica è la passeggiata da cui si possono osservare le antiche concerie, infatti tra il 1800 e il 1900 Bosa è stata un importantissimo centro di produzione di pellami di alta qualità.

Per ricordare questa attività, è stato istituito anche il Museo delle Conce che piacerà molto agli amanti dell’artigianato storico locale.

Sull’altra sponda del fiume Temo, a pochi passi dal Ponte Vecchio, sorge la Cattedrale dell’Immacolata Concezione, particolarmente suggestiva per le sue cupole coperte di maioliche colorate.

Cupola della Cattedrale di Bosa con le caratteristiche maioliche colorate

Una curiosità è che le stesse decorazioni potrete poi rivederle anche nelle varie parrocchie che si trovano nei paesini limitrofi.

Dove mangiare a Bosa: ristoranti e piatti tipici

Per la cena a Bosa Marina, Maria consiglia la pizzeria Al Gabbiano, mentre a pranzo sicuramente La Locanda di Corte nella Bosa storica, che accontenterà chi desidera assaggiare i piatti tipici del posto.

Chi invece vuole fare un’esperienza diversa, può mangiare nell’ambientazione piratesca del curioso ristorante costruito come un Vascello del ‘400, il cui nome richiama gesta a saghe del passato: Al Galeone.

La cucina tipica di Bosa è abbastanza variegata, provate i malloreddus alla bosana e pietanze a base di pescato del giorno come la S’Azzada, razza cucinata con aglio, aceto e pomodorini.

S'azzada, piatto tipico bosano a base di razza e pomodorini

Infine gli amanti del dolce ma soprattutto del gelato, devono assolutamente fare tappa al Bar Gelateria da Caterina che si trova a Bosa Marina davanti alla foce del fiume Temo.

Cosa fare la sera a Bosa

Avete preso appunti su cosa vedere a Bosa? Ora tocca decidere cosa fare la sera. Il consiglio è quello di trovare un locale che vi possa far assaggiare la Malvasia, vino tipico di questa zona.

Tra i posti dove trascorrere una piacevole serata ci sono sicuramente Il Localino a Bosa Marina e La Bodeguita per chi ama invece la musica latina o la musica dal vivo.

Non può mancare una romantica passeggiata serale lungo il Temo quando i riflessi delle concerie sulle acque del fiume sono particolarmente suggestivi.

Il Carnevale di Bosa

Dopo aver scoperto cosa vedere a Bosa, non si può non citare il suo Carnevale, il “Carrasegare Osincu” in sardo. Una manifestazione dalle radici antiche, quasi dionisiache, famoso per la sua satira e il le sue parodie.

Il Carnevale di Bosa è una festa molto sentita dagli abitanti locali. Il martedì grasso gli uomini si travestono da vedova e vanno in giro per il paese piangendo la morte di re Giorgio, un fantoccio/bambolotto simbolo del carnevale.

Le maschere vagano per il borgo avvicinando il bambolotto al seno così da tenere in vita la festività. La sera, invece, col viso annerito dalla cenere, le donne vanno alla ricerca del bambolotto che una volta trovato, viene bruciato in un grande falò, in un rito che segna la fine del carnevale.


Se invece ti trovi in vacanza sulla costa centro orientale della Sardegna, ti consiglierei di fare tappa a Marina di Cardedu e Tortolì, a pochi passi da alcune delle spiagge più belle dell’Ogliastra.

Ultimo aggiornamento 31 Gennaio, 2024 di Alessia Carbone